Newsletter Studio Adotti – Luglio 2022

PARLIAMO DEL METAVERSO
L’ultimo webinar organizzato dal nostro Studio ha rappresentato l’occasione per approfondire il tema del Metaverso e dell’impatto che questa nuova realtà sta avendo sulla società moderna. Il Metaverso (combinazione dei termini “meta” e “universo”) rappresenta un universo parallelo, composto da molteplici piattaforme online all’interno delle quali gli utenti, attraverso appositi visori, interagiscono tra di loro. Sul piano giuridico detta realtà virtuale assume una vastità tale per la quale non è semplice – ad oggi – immaginare di ricomprenderla in una normativa omogenea ed univoca. Nell’ambito del panorama europeo, sulla base delle dichiarazioni del Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager (https://www.politico.eu/article/metaverse-new-competition-challenges-margrethe-vestager/) si evince l’apertura dell’Europea alla possibilità di una regolamentazione specifica. Detta regolamentazione ha lo scopo di definire i termini e gli utilizzi leciti o meno all’interno di un nuovo paradigma tecnologico che investirà nel prossimo futuro temi importanti, non solo per l’economia ed il diritto, tra i quali: la concorrenza, l’organizzazione del mercato, il diritto d’autore nonché il trattamento e la protezione dei dati degli utenti. È per tali ragioni che, secondo il Commissario europeo per la concorrenza, il Metaverso sarà soggetto ad accurate verifiche dell’Antitrust europeo poiché questo è il momento per approfondire l’analisi dei mercati che emergeranno attraverso le interazioni della realtà virtuale e dei potenziali abusi che potrebbero verificarsi. La scelta di una regolamentazione preventiva, inoltre, sarebbe di grande interesse per il mondo del diritto che si troverebbe ad intervenire a regolare ex ante, come raramente avviene, una tecnologia ad oggi ancora in fase embrionale. In tale orizzonte risulta evidente come il legame tra processo regolatorio e innovazione possa risultare incredibilmente stimolante e fonte di grandi sfide giuridiche, sociali, politiche ed economiche.

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SALARI MINIMI ADEGUATI NELL’UNIONE EUROPEA
Il 12 Luglio scorso, la Commissione Lavoro del Parlamento Europeo ha approvato l’accordo politico provvisorio raggiunto il 7 Giugno precedente, sul Progetto di “Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a salari minimi adeguati nell’Unione Europea” n.2020/0310 (COD) . Si tratta di un testo che mira a predisporre salari minimi adeguati ed equi rispettando le diverse impostazioni nazionali degli Stati membri e a rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva. Il Progetto di Direttiva n.2020/0310 stabilisce due strade alternative che gli Stati membri possono scegliere per assicurare dei minimi salariali, tenendo conto del costo della vita e del potere d’acquisto. Le alternative previste sono: a) un salario minimo comune previsto per legge, che gli Stati membri sono tenuti a mettere a regimeper fissare ed aggiornare i salari minimi previsti all’interno della legislazione nazionale, secondo una serie di criteri prestabiliti dall’UE; b) l’estensione della copertura della contrattazione collettiva (strategia scelta dall’Italia). La copertura della contrattazione collettiva è la quota dei lavoratori dipendenti ai quali si applica un contratto collettivo la quale, ai sensi della Direttiva sopra citata, dovrà arrivare ad una percentuale pari all’80%, tramite un piano di azione e di promozione, monitorato dell’UE se necessario, atto a definire una tempistica chiara e misure concrete a livello nazionale per aumentare progressivamente il tasso di copertura e, con esso, un ambito di applicazione più esteso dei minimi salariali. Dopo l’approvazione finale della Direttiva sul salario minimo, prevista per Settembre, gli Stati membri dovranno recepire con un atto nazionale la Direttiva stessa entro due anni dalla sua pubblicazione.