Linee guida GAFI aggiornate per affrontare il fenomeno delle criptovalute

Costituito nel 1989 in occasione del G7 di Parigi, il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI) o Financial Action Task Force (FATF) è un organismo intergovernativo che ha per scopo l’elaborazione e lo sviluppo di strategie di lotta al riciclaggio dei capitali di origine illecita, la prevenzione del finanziamento al terrorismo e il contrasto del finanziamento della proliferazione di armi di distruzione di massa.

Il GAFI, sin dai suoi esordi, ha elaborato una serie di raccomandazioni che sono considerate lo standard internazionale per combattere il riciclaggio di denaro di illecita provenienza e il finanziamento di attività criminali.

Nel mese di ottobre, in risposta alle crescenti richieste dei governi e degli organismi internazionali di regolamentazione finanziaria, le regole del GAFI relative a una risposta basata sul rischio alla lotta contro il riciclaggio di denaro ed al finanziamento del terrorismo sono state modificate per affrontare le preoccupazioni sull’uso delle attività finanziarie di criptovaluta: gli scambi, i fornitori di servizi di pagamento e i fornitori di servizi finanziari per le offerte di monete iniziali (ICO) dovrebbero essere soggetti alle normative AML (Anti Money Laundering) e CFT (Contrasto al finanziamento del Terrorismo) attraverso la concessione di licenze e la registrazione o il monitoraggio di tali entità per garantire la loro conformità alle normative vigenti. Tali linee guida del GAFI, ancorché non vincolanti, rappresentano senza ombra di dubbio per i regolatori e i governi parametri fondamentali da seguire e applicare alle operazioni di cripto valuta, nelle rispettive sedi.

In concomitanza con l’aggiornamento di ottobre, il presidente del FATF ha annunciato che entro giugno 2019 saranno pubblicate ulteriori istruzioni sugli standard per l’industria della cripto e su come dovranno essere applicati. Nello specifico, nell’ambito di un approccio in più fasi, le nuove norme richiederanno ad ogni giurisdizione di autorizzare o regolamentare le cripto-piazze e ad alcune aziende di fornire portafogli crittografati. Si è aggiunto che saranno condotte anche delle revisioni periodiche per assicurarsi che i paesi implementino adeguatamente le nuove norme

Allo stato attuale, considerato che i 35 paesi membri del GAFI sono situati in tutto il mondo e che tra questi quelli europei costituiscono una grande percentuale (tra cui Regno Unito, Turchia, Svizzera, Svezia, Spagna, Norvegia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia, Irlanda, Islanda, Grecia, Germania, Francia, Finlandia, Danimarca, Belgio e Austria), appare evidente come le raccomandazioni GAFI sulla regolamentazione delle criptovalute avranno un impatto decisivo, a livello globale, nella gestione della materia.

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