Newsletter – Emergenza e modelli 231

Con l’obiettivo di agevolare le imprese nei molteplici adempimenti normativi legati alla pandemia da coronavirus, per quanto attiene ai profili della compliance aziendale di cui al Decreto Legislativo 231/2001, si rammentano, qui di seguito, alcuni interventi procedurali ed organizzativi necessari in conformità alla decretazione di urgenza pubblicata nelle ultime settimane dal governo.

Nei testi normativi emanati per fronteggiare l’emergenza sanitaria, infatti, oltre alla sospensione di determinate attività produttive, sono fornite specifiche raccomandazioni per la riduzione dei rischi di contagio dei lavoratori, sia privilegiando, ove compatibile con il core business aziendale, forme di lavoro agile (c.d. smart working), sia adottando specifiche precauzioni per il lavoro on site attraverso l’adozione specifiche procedure anticontagio, opportunamente dettagliate nel Protocollo di regolamentazione siglato tra le Parti sociali su richiesta del Governo il 14 marzo u.s. (tra le quali, ad esempio: obblighi di informazione sulle nuove prescrizioni, pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro, precauzioni igienico-sanitarie e impiego dei DPI, gestione degli spazi comuni, rispetto delle distanze tra gli operatori, rimodulazione dei livelli produttivi con adeguata turnazione delle presenze, diversificazione degli orari e dei luoghi di ingresso e di uscita del personale, dei fornitori e dei visitatori e limitazione degli spostamenti).

Al fine di ottemperare alle prescrizioni di cui sopra, il Datore di lavoro dovrà certamente confrontarsi con le figure aziendali di riferimento (in particolare: Responsabile EHS e delegato di Funzioni, RSPP, RLS, Medico competente e OdV, ove esitenti) per procedere ad un aggiornamento e/o integrazione delle misure di sicurezza organizzative e procedimentali necessarie, in conformità alla propria specifica realtà d’impresa al fine di tutelare la sicurezza e la salute dei propri dipendenti sul posto di lavoro, e ciò anche quando si proceda all’attivazione di forme di lavoro agile.

Ovviamente, tali interventi si rifletteranno in modo specifico sulla documentazione aziendale inerente alla valutazione e al contenimento dei rischi dell’attività aziendale, quali: DVR, DUVRI di cui al Decreto legislativo 81/2008 e misure di prevenzione di cui al Modello di organizzazione, gestione e controllo adottato, se esistente (con specifico riferimento alla sezione dedicata alla prevenzione dei reati di morte o lesioni per violazione della normativa antinfortunistica ai sensi dell’art. 25-septies del Decreto legislativo 231/01).

Saranno da ultimo indispensabili degli audit periodici, anche attraverso uno specifico Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, per accertare il rispetto delle nuove misure adottate e la loro efficacia, in quanto la necessità di prevenire e contenere il rischio di contagio non può dirsi adempiuta se non integrando i protocolli implementati con una costante attività di controllo sullo stato di adeguamento della realtà aziendale anche alle mutevoli necessità richieste dagli interventi normativi relativi all’emergenza in atto.

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