Newsletter 1 – Gennaio 2019

In questo numero

  • Legge c.d. spazzacorrotti: riepilogo delle principali novità
  • Legge 9 gennaio 2019, n. 3: focus sulle modifiche al D.Lgs. 231/2001

 

Legge c.d. spazzacorrotti: riepilogo delle principali novità

La legge 9 gennaio 2019, n. 3, “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici” (provvedimento c.d. spazzacorrotti), approvata definitivamente dal Parlamento il 18 dicembre 2018, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 13 del 16 gennaio ed entrerà in vigore il prossimo 31 gennaio (per le disposizioni in materia di prescrizione l’entrata in vigore è differita al 1° gennaio 2020).
Tra le principali novità dell’intervento, preme segnalare l’importante riforma di alcuni istituti di diritto e procedura penale:
la prescrizione dei reati, con la specifica previsione che “il corso della prescrizione rimane altresì sospeso dalla pronunzia della sentenza di primo grado o del decreto di condanna fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o dell’irrevocabilità del decreto di condanna”;

in materia di reati contro la pubblica amministrazione, riscontriamo un inasprimento del trattamento sanzionatorio (i.e., pene principali e accessorie, riabilitazione, sospensione condizionale della pena e patteggiamento, nuova misura cautelare del divieto temporaneo di contrattare con la p.a., estensione della disciplina delle intercettazioni e delle operazioni sotto copertura), l’abrogazione della norma sul millantato credito e la riformulazione di quella sul traffico di influenze illecite.
Con questa legge, quindi, il Parlamento è tornato ad occuparsi di corruzione e reati contro la pubblica amministrazione dopo la fondamentale riforma di qualche anno fa della c.d. legge Severino (L. 190/2012), oltre ad apportare alcune novità dedicate alla materia della trasparenza e del controllo dei partiti e movimenti politici.

 

Legge 9 gennaio 2019, n. 3: focus sulle modifiche al D.Lgs. 231/2001

La legge 9 gennaio 2019, n. 3 interviene in modo incisivo su diverse disposizioni del codice penale e di rito, nonché su altre leggi dell’ordinamento, tra cui anche il D.Lgs. 231/2001 relativo alla responsabilità da reato degli enti.
Tra le modifiche di maggior rilievo sul tema si segnalano, in particolare:

l’inserimento tra i reati di cui all’art. 25 del D.Lgs. 231/2001 della fattispecie incriminatrice del Traffico di influenze illecite (articolo 346-bis c.p.), opportunamente riformulata con assorbimento nella stessa del delitto di millantato credito, contestualmente abrogato.

l’aumento delle sanzioni interdittive in caso di condanna per i reati di cui all’art. 25 del D.Lgs. 231/2001 (Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione). Ed infatti, in tali casi la durata delle sanzioni interdittive non potrà essere inferiore a quattro anni e non superiore a sette anni, se il reato è stato commesso da uno dei soggetti di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a) del Decreto (c.d. apicali), e per una durata non inferiore a due anni e non superiore a quattro, se il reato è stato commesso da uno dei soggetti di cui all’articolo 5, comma 1, lettera b) del Decreto (c.d. subordinati).

l’introduzione del beneficio della riduzione delle sanzioni interdittive sempre per i reati di cui all’art. 25 del Decreto (secondo i termini di cui all’art. 13, comma 2, ovvero per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni) nel caso in cui l’ente, prima della sentenza di primo grado, si “è efficacemente adoperato per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, per assicurare le prove dei reati e per l’individuazione dei responsabili ovvero per il sequestro delle somme o altre utilità trasferite e ha eliminato le carenze organizzative che hanno determinato il reato mediante l’adozione e l’attuazione di modelli organizzativi idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi”.

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