L’approssimarsi delle Festività natalizie e la fine dell’anno sono momenti importanti per tutti noi. Con la tradizionale (ormai) newsletter di Dicembre abbiamo voluto – insieme ad inviarVi i nostri più cordiali auguri – riepilogare l’impegno di approfondimento di questo 2018 che si sta per concludere, riassumendo (speriamo in modo conciso e chiaro) i tanti interessanti argomenti trattati sul nostro website e tramite la nostra newsletter. Il 2018 è stato un anno importante e sfidante ed è stato anche l’anno nel quale abbiamo celebrato il nostro venticinquesimo anniversario: un quarto di secolo è una tappa importante! Sono passati molti anni da quando, nel 1993, il nostro Studio ha iniziato la sua operatività ed oggi sentiamo giusto fermarci per un attimo a guardare – dietro di noi – quanta strada abbiamo fatto. Ma la strada è ancora lunga e sfide sempre più importanti si preparano all’orizzonte di un mondo professionale in grande evoluzione: da una dimensione “artigianale” gli studi legali guardano al futuro con i ritmi e le complessità della globalizzazione e del mondo legale che cambia e si evolve verso una dimensione “d’impresa” che implica, oltre alle indispensabili competenze di ordine tecnico, il saper “andare oltre” verso la dimensione “gestionale” e “relazionale” per aggiungere valore e dar seguito alle aspettative dei Clienti e degli Stakeholder. Non è poco… ma è già tempo di rimettere lo zaino in spalla, guardare avanti e riprendere la strada!  Buon Natale e buone Feste a tutti!

Studio Legale Adotti Associati Alessandro Adotti
Il senior team dello Studio Legale Adotti, da sinistra a destra, Enzo Serrelli, Alessandro Adotti, Claudia Cori, Giulia Adotti, Federico Rossetti.

Gli approfondimenti e le newsletter del 2018 hanno riguardato:

L’ANAC E LE LINEE GUIDA PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI LEGALI AI PROFESSIONISTI PRIVATI
Con Delibera n. 907 del 24 ottobre 2018, l’Anac ha dettato le linee guida che la P.A. deve seguire nel caso di affidamento della gestione dei servizi legali ai professionisti privati. La posizione espressa dall’Anac si pone in linea con il parere del Consiglio di Stato n. 2017 del 3 agosto 2018: è necessario distinguere tra i servizi legali affidati una tantum, mediante la stipulazione di un contratto d’opera professionale, per lo svolgimento di un servizio ad hoc, e i servizi legali affidati in maniera continuativa o periodica mediante la conclusione di un contratto di appalto.

LINEE GUIDA GAFI AGGIORNATE PER AFFRONTARE IL FENOMENO DELLE CRIPTOVALUTE
Nel mese di ottobre, in risposta alle crescenti richieste dei governi e degli organismi internazionali di regolamentazione finanziaria, le regole del GAFI relative ad una risposta basata sul rischio alla lotta contro il riciclaggio di denaro ed al finanziamento del terrorismo sono state modificate per affrontare le preoccupazioni sull’uso delle attività finanziarie di criptovaluta: gli scambi, i fornitori di servizi di pagamento ed i fornitori di servizi finanziari per le offerte di monete iniziali dovrebbero essere soggetti alle normative AML e CFT attraverso la concessione di licenze e la registrazione o il monitoraggio di tali entità.

ABUSI DI MERCATO. DECRETO LEGISLATIVO 107/2018
Il 29 settembre 2018 è entrato in vigore il Decreto Legislativo del 10 agosto 2018 n. 107, recante norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 596/2014, relativo agli abusi di mercato, che abroga la Direttiva 2003/6/CE e le Direttive 2003/124/UE, 2003/125/CE e 2004/72/CE. Il Decreto ha quindi adeguato la normativa nazionale alla regolamentazione europea sul tema degli abusi di mercato, adottata nell’ottica dell’armonizzazione del sistema di prevenzione del fenomeno in tutti gli Stati membri.

IL DISEGNO DI LEGGE N. 428 IN COMMISSIONE GIUSTIZIA E LA (PARZIALE) RIFORMA DELL’INCOMPATIBILITA’ TRA PROFESSIONE FORENSE E LAVORO SUBORDINATO
È attualmente all’esame della Commissione Giustizia (A.C. 428) un disegno di legge che prevede l’abolizione dell’incompatibilità tra la professione forense ed il rapporto di lavoro subordinato, in particolare “per gli avvocati che svolgono attività di lavoro dipendente o subordinato in via esclusiva, presso lo studio di un altro avvocato, un’associazione professionale ovvero una società tra avvocati o multidisciplinare”. Agli avvocati, quindi, verrebbero applicate le norme dei contratti collettivi nazionali di lavoro, dopo la procedura di stipula con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative.

LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE DEL 26 SETTEMBRE 2018 IN MATERIA DI JOBS ACT
La Corte Costituzionale il 26 settembre 2018 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 del D.Lgs. 23/2015 (c.d. Jobs Act) per violazione degli artt. 3 e 35 della Costituzione nella parte in cui determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato. La Corte ha sostenuto che la previsione di una indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è contraria ai principi di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro.

MODELLI 231 E OBBLIGATORIETA’ DI ADOZIONE: IL DISEGNO DI LEGGE 726/2018
È stato presentato al Senato il DDL 726/2018 concernente la modifica al D.Lgs. 231/2001 nell’ottica dell’obbligatorietà dell’adozione dei Modelli di organizzazione, gestione e controllo e della nomina dell’Organismo di Vigilanza. La riforma, nello specifico, interesserebbe l’art. 1 del D.Lgs 231/2001, ove si vorrebbe introdurre la previsione secondo cui le società a responsabilità limitata, le società per azioni, quelle in accomandita per azioni, cooperative e consortili, nonché tutte le loro controllanti – purché con un attivo patrimoniale non inferiore a 4.400.00 euro o con ricavi delle vendite e delle prestazioni non inferiori ad 8.800.000 euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi – saranno tenute a depositare la delibera di approvazione del Modello e quella di nomina dell’Organismo di Vigilanza. In caso di mancata osservanza della prescrizione, gli enti in questione saranno condannati al pagamento di una sanzione amministrativa di 200.000 euro per ciascun anno solare in cui persiste la violazione normativa.

APPROVATA LA PROPOSTA DI DIRETTIVA SUL DIRITTO D’AUTORE NEL MERCATO UNICO DIGITALE
Il 12.09.2018, nella sessione dell’Assemblea plenaria, il Parlamento Europeo ha approvato la proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale (2016/0280 (COD)), con l’obiettivo di armonizzare il quadro normativo comunitario del diritto d’autore nell’ambito delle tecnologie digitali ed in particolare di internet. Il confronto tra i parlamentari si è concentrato soprattutto sugli artt. 11 (“Protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo digitale”) e 13 (“Utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi della società dell’informazione che memorizzano e danno accesso a grandi quantità di opere e altro materiale caricati dagli utenti”) che, secondo alcuni, comporterebbero conseguenze pericolose per la libera diffusione delle informazioni on line.

IL DECRETO LEGISLATIVO DI ADEGUAMENTO DELLA NORMATIVA NAZIONALE AL REGOLAMENTO UE (GDPR 2016/679) IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
Dopo diversi mesi di attesa, il 4 settembre 2018, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 10 agosto 2018 n. 101, recante “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE”. Oggi, quindi, la materia è regolata da un duplice sistema di fonti: il D.Lgs. 196/2003 e il Regolamento UE 2016/679, in cui il ruolo primario spetta, inevitabilmente, alla normativa europea divenuta operativa dal 25 maggio 2018.

DISEGNO DI LEGGE PER IL CONTRASTO DEI REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (C.D. SPAZZACORROTTI)
Nella seduta del 6 settembre 2018 il Consiglio dei Ministri ha varato un disegno di legge che introduce nuove misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione. Tra le novità nella lotta contro il fenomeno corruttivo spicca l’applicazione del c.d. “Daspo” per corrotti e corruttori, ossia l’interdizione dai pubblici uffici e il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per un periodo non inferiore a 5 anni, nel caso di condanne fino a 2 anni di reclusione, ovvero in modo permanente per condanne superiori ai 2 anni, anche nelle ipotesi di sospensione condizionale della pena, patteggiamento e riabilitazione.

LE MODIFICHE DEL CNF AL CODICE DEONTOLOGICO FORENSE
Con la seduta amministrativa del 23 febbraio 2018, il Consiglio Nazionale Forense ha modificato gli articoli 20 e 27 comma 3 del Codice Deontologico Forense, pubblicato nella G.U. 13 aprile 2018, n. 86. Tali articoli, in particolare, normano la responsabilità disciplinare degli avvocati e i doveri di informazione alla parte assistita.

DIRETTA CORRESPONSIONE DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO AL FIGLIO MAGGIORENNE
La Seconda Sezione della Corte d’Appello di Roma con la sentenza n. 5022, pubblicata il 18 luglio 2018, ha sostenuto che il padre che versa l’assegno di mantenimento alla figlia maggiorenne non economicamente autosufficiente con il consenso della stessa e con la conoscenza e il consenso, anche tacito, della madre con questa convivente è liberato dalla sua obbligazione. La figlia, ricevendo direttamente dal padre la somma dovuta, è stata soddisfatta nel suo diritto al mantenimento riconosciuto dagli artt. 30 Cost., 147 c.c. e 315 bis, comma 1, c.c.

LE MISURE DI CONTRASTO AL RISCHIO CORRUTTIVO ED IL RAPPORTO FRA RPCT ED ODV NELLE NUOVE LINEE GUIDA ANAC DEL NOVEMBRE 2017
La normativa in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione deve essere applicata alle società in controllo pubblico e deve essere tenuta in considerazione anche nelle società a partecipazione pubblica non di controllo. Atteso che le predette tipologie di società dovrebbero dotarsi di un Modello organizzativo di cui al D.Lgs. 231/2001, le Linee Guida ANAC del novembre 2017 evidenziano la necessità di contemperare le misure poste a prevenzione del rischio corruttivo e per la tutela della trasparenza di cui alla L. 190/2012 e s.m.i. con quelle del D.Lgs. 231/2001, con un approccio “olistico” che permetta di compendiare nel Modello organizzativo quanto necessario anche ai fini della prevenzione del rischio corruttivo, tenendo comunque distinti i ruoli del RPCT e dell’ODV.

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